Margherita Hack, da che parte stà realmente?

Sono piuttosto sconvolto. Ero rimasto al fatto che lo scienziato Margherita Hack, che non ha certamente posizioni favorevoli all’attuale governo di centro-destra, fosse comunque favorevole al nucleare, e che avesse chiaramente rinnovato il suo supporto al nucleare anche immediatamente dopo l’incidente alla centrale di Fukushima Dai-ichi, come riportato da questo servizio del TG5 del 20 Marzo 2011:

Passano un po’ di settimane, e un paio di giorni fa esce un servizio in cui nuovamente lo scienziato rinnova il supporto alla tecnologia nucleare, attaccando il referendum che

“è perfettamente inutile perché è ovvio che sarà contro il nucleare, visto questo disastro. Le cose invece andrebbero affrontate razionalmente”

e ancora:

“La paura dell’atomo è dovuta all’ignoranza, ma l’Italia ha bisogno di questa energia, e anche l’incidente in Giappone aiuterà – ha concluso – con nuove precauzioni”

Il testo completo dell’intervista, datata 1 Giugno 2011 si trova su questa pagina:
http://letteraviola.it/2011/06/la-hack-attacca-il-referendum-e-perfettamente-inutile-litalia-ha-bisogno-del-nucleare/

Ebbene, proprio in fondo a questo link che vi ho appena riportato, c’è un altro link che aggiorna la notizia in data odierna, 3 Giugno 2011:
http://letteraviola.it/2011/06/la-hack-precisa-il-suo-pensiero-litalia-non-e-pronta-per-il-nucleare-intervista/

In questa intervista, a me pare che Hack dica cose che sono l’esatto opposto di quanto da lei affermato in precedenza.  Ad esempio:

Lei andrà a votare al referendum?
“Certo, e voterò quattro sì. Ma questo non vuol dire che sia giusto bloccare anche la ricerca come si fece dopo Chernobyl, e fu un grosso sbaglio. Credo che in futuro l’energia nucleare ci vorrà e l’Italia non può restare tagliata fuori per decenni, come è successo dopo l’incidente di Chernobyl.”

Ma come, Professoressa Hack? Lei dice che in futuro l’energia nucleare ci vorrà e che l’Italia non può restare tagliata fuori per decenni, e ciononostante invita i cittadini italiani ad andare alle urne e votare sì nel referendum contro il nucleare?

Questa davvero non me la riesco a spiegare. Sono piuttosto sconvolto.

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7 Comments

  1. Io sono pienamente d’accordo con Margherita.
    Anche io andrò al referendum e voterò si contro il nucleare.
    Ed anche io come lei sono concorde sul fatto che la tecnologia nucleare va studiata e seguita nei prossimi anni, non come avvenne dopo Chernobyl.
    Probabilmente anche lei quando sostiene che il nucleare sarà essenziale in Italia si riferisce a ciò che gli studi attuali potrebbero portare, ovvero alla fusione fredda, calda ed alla quarta generazione di centrali a fissione.
    Sono contro la costruzione di centrali di terza generazione in Italia perchè questa nazione prima di lanciarsi su questioni così importanti, complicate e delicate qual è la generazione da nucleare a fissione, dovrebbe risolvere prima tanti altri problemi interni al paese. Mi riferisco in primo luogo alla politica ed alla questione meridionale (mafia). Quando ci saranno delle basi politiche solide su cui poter contare ci si potrà allora affidare al governo senza la minima paura, in piena trasparenza, sicurezza ed affidabilità. Ora, con questi tempi, un programma nucleare dal mio punto di vista non è fattibile.

  2. Mi sfugge una cosa, Filippo.

    Come faremo ad arrivare ad una quarta generazione di centrali nucleari quando non potremo nemmeno fare in modo che nuovi ingegneri possano imparare sul campo dalla costruzione di centrali di terza generazioni quali gli EPR di Areva, individuati da EDF ed ENEL come il reattore adeguato per l’Italia?

    Quindi lei afferma che i nostri studenti dovranno comunque emigrare all’estero per farsi le ossa altrove, per poi tornare in Italia chissà quando, e mettersi a lavorare su dei progetti che hanno forse un impatto ventennale?

    Io la penso diversamente. Penso che bisogna piantarla di denigrare l’Italia e di dire che non si può fare nulla in questo paese perché la politica fa schifo e perché c’è la mafia. La politica continuerà a fare schifo e la mafia continuerà a fare da padrona fino a quando il sistema Italia sarà pieno di gente che non si sa assumere le proprie responsabilità.

    E il votare sì al referendum contro il nucleare vuol dire riconoscere nuovamente il fatto che questo paese sia condannato ad uscire presto dal G8 dei paesi più industrializzati.

    Io personalmente credo molto in un’Italia diversa, molto diversa da quella in cui crede lei. E per questo motivo *non* andrò a votare ad alcun referendum.

    Cordiali saluti,

    Luca Bertagnolio
    Futuro Nucleare

  3. Caro Luca,
    la quarta generazione di reattori è studiata molto attivamente dalla italiana Ansaldo, dunque la necessità di un’ulteriore fuga di cervelli non c’è; e ad ogni modo la costruzione di un mini reattore per motivi di studio scientifico dovrebbe, a mio parere, venire permesso (ricordo che il politecnico di Milano ne aveva uno, poi chiuso nel ’79).
    Se invece vogliamo parlare di fusione le nazioni che la stanno studiando non sono molte, tra queste non credo sia attiva l’Italia, non sono informato, ma si può benissimo parlare di una partecipazione europea se non globale dove ogni nazione contribuisce come può nell’avanzamento verso una conquista tecnologica che non sarà “proprietaria” di una sola nazione.
    Quindi non appoggio la fuga di cervelli come forse si era mal inteso dal mio commento precedente.
    Appoggio invece come lei l’idea del “bisogna smetterla di denigrare l’Italia”.
    Vorrei però far presente che la questione del nucleare esula dalle solite affermazioni, dove si sottolinea sempre l’incapacità dell’Italia in termini politici e non, per il semplice motivo che nel campo nucleare non si possono ammettere errori di alcun tipo e gravità.
    Mentre nella costruzione di una casa, di una scuola (Aquila), nella gestione dei rifiuti urbani (Napoli), le persone che hanno sofferto degli errori o che sono addirittura morte non sono state un gran numero (per fortuna), in un errore commesso nella costruzione o nella gestione di qualsiasi attività attinente alla ipotetica centrale potrebbe portare ad un elevato numero di feriti e vittime più o meno distribuite nel tempo (radiazioni continue per decenni).
    Siccome il rischio c’è, proprio perchè così è l’Italia, preferisco continuare a denigrare la mia nazione ma *SOLO* in questo ambito perchè il rischio è veramente troppo elevato, dal mio punto di vista, e non voglio assolutamente correrlo.

    Inoltre non mi piace la scelta di chi, come lei, decide di non andare a votare pur di non far raggiungere il quorum al referendum affinchè l’eventuale rifiuto del nucleare non valga.
    Certo, capisco che è una mossa furba e vantaggiosa per chi non vuole il blocco del nucleare, ma faccio presente che nel referendum ci saranno anche altre questioni alle quali il popolo è tenuto a rispondere.
    Trovo questa sua (e di molti altri) una mossa furba, tipica degli italiani.
    Posso garantirle che se io fossi al suo posto andrei a votare a favore del nucleare, sicuramente eviterei di non usare il mio diritto di esprimermi, ma lo sfrutterei per il mio ipotetico ideale.

    Cordiali saluti,

    Filippo Boscolo

    1. Salve Filippo,

      i referendum così come sono strutturati in Italia danno la possibilità di sfruttare il meccanismo del quorum, e sarebbe assurdo non farlo. Ricordo che negli scorsi 16 anni *nessun* referendum ha mai raggiunto il quorum, segno che qualcosa di sbagliato nel meccanismo ci deve pure essere. E quello che io vedo è che i referendum sono unicamente usati come grimaldello politico contro Berlusconi ed il suo governo. Quanto scommette che se passerà il quorum e vinceranno 4 sì, cosa che ritengo probabile, verranno immediatamente chieste le dimissioni a Berlusconi ed al suo governo?

      Sulla pericolosità degli impianti, non credo che l’Italia sia da meno di tutti gli altri paesi in cui esistono stabilimenti nucleari. Ce ne sono tanti in paesi con molta meno tradizione tecnologica e stabilità politica dell’Italia, e quindi non mi trovo per nulla d’accordo con la sua lettura in merito ad eventuali rischi nucleari in Italia.

      Cordiali saluti,

      Luca Bertagnolio
      Futuro Nucleare

  4. Beh ognuno ha le proprie opinioni e se tutti le esprimessero chiaramente come abbiamo fatto noi si risolverebbero molti problemi.
    Dico un’ultima cosa: il meccanismo del quorum può essere strutturato in qualsiasi modo, spetta agli italiani decidere se fare i “furbi” o meno.
    Certo è molto facile farlo, e molto leale NON fare i furbi.

    Cordiali saluti,

    Filippo Boscolo

    1. Personalmente vedrei molto favorevolmente la cancellazione del quorum a fronte di un innalzamento del numero di firme richieste a 2 o 3 milioni, in modo che arrivi al seggio solamente il quesito veramente importante, si ricorderà forse degli 11 quesiti referendari qualche anno fa. Inutile. Ma penso che i governi che abbiamo visto succedersi in Italia negli ultimi 20 anni siano sempre stati troppo deboli. Speriamo nel futuro.

      Sono d’accordo sul fatto che parlarne in modo serio e pacato sia la cosa migliore. Ecco perché mi rifiuto di guardare la TV in Italia, è solo una perdita di tempo.

      Un saluto,

      Luca Bertagnolio
      Futuro Nucleare

  5. Concordo, non male come idea.
    ah, io la tv la collego (ho proprio l’antenna staccata) solo il sabato e la domenica per guardare il gran premio di formula 1 😉
    La tv italiana ha raggiunto un livello misto tra il ridicolo ed il tragico.
    Saluti,
    Filippo Boscolo.

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